La parola saga e quella urban fantasy sono fin troppo legate. A volte, se si è fortunati (o sfortunati, dipende...) ci si ferma ad una trilogia, altre volte i volumi salgono di numero in modo vertiginoso e così si ha un settimo, ottavo, nono volume o anche di più.
Personalmente, ho un debole per le saghe, specialmente da quando le leggo in lingua originale e posso recuperare i primi volumi tutti insieme, e perdermi completamente in quel mondo.
Tuttavia prima o poi capita di raggiungere le pubblicazioni d'oltre oceano e dar inizio all'attesa.
Ed io odio l'attesa (sì, proprio alla Puffo Brontolone!).
Fortunatamente esistono le novelle. Quasi tutte le autrici/autori che adoro, seguo e che mi stanno facendo scalpitare per leggere il seguito, regalano novelle come fossero deliziosi antipasti.
Belli da vedere, fantastici da assaporare, ma non sufficienti a placare la fame. Spesso troppo brevi e succulenti, mi lasciano con più smania di prima... Proprio come i sopracitati antipasti!
Aprono lo stomaco e sono un perfetto inizio ma, se poi non ci si siede a tavola, il disappunto è totale.
Nonostante io sappia quanto siano nocivi, non posso farne a meno.
Giusto questa settimana mi sono ritrovata a leggerne due, due novelle spin-off. Brevi e incentrate su personaggi secondari, hanno il pregio di farti conoscere meglio quel mondo, assaporare i piccoli cammeo dei protagonisti e alleggerire brevemente quell'attesa che ti logora.
La prima è stata The Whitechapel Fiend (Tales from Shadowhunter Academy #3) di Cassandra Clare e Maureen Johnson. Immagino che molti sappiano di cosa parli questa serie di racconti, chi sia il protagonista e via dicendo. In caso non lo sappiate vi invito a fermarvi QUI perchè i racconti contengono grossi SPOILER sia sulla fine di The Mortal Instruments che su quella di The Infernal Devices.
In questo terzo volume le autrici sono state malvagie. Davvero, davvero crudeli.
In primis, è troppo breve. Buona parte del volume è occupato dalla pubblicità dei precedenti libri e da uno snippet della prossima saga.
Se questo non lo trovate già abbastanza cattivo, vi faccio alcuni nomi. Will Herondale, Tessa Grey, Jem Carstairs e Jace Herondale. TUTTI nello stesso racconto! Ah, dimenticavo... c'è anche un James molto piccolo e adorabile ❤
E Simon, ovviamente. Il quale, finalmente, fa una cosa giusta.
Ora, non si possono riunire così tanti personaggi meravigliosi e aspettarsi che il lettore ne esca intatto.
Infatti, intatto non è la parola che avrei usato per descrivere il mio animo a fine lettura.
Essendo io, a quanto pare, una masochista, mi son detta:
"Ma suvvia, perché non prendere in mano anche Magic Dreams visto che ci siamo?"
E così ho fatto.
La saga di Kate Daniels è, attualmente, l'urban fantasy che preferisco. E' più una droga che un libro... Adoro la protagonista, mi sono presa una cotta madornale per il co-protagonista (oh Curran! I love you *_*), ho un debole per il clan delle Bouda e i suoi componenti e poi c'è Grendel, o Grendel ❤
Insomma, ho divorato quasi TUTTO quello che è stato scritto a riguardo, Magic Dreams era una delle poche novelle che mi mancavano.
E così ho aperto Magic Dreams (Kate Daniels #4.5) di Ilona Andrews.
—> (Se non conoscete la saga e/o non avete letto almeno fino al quarto volume, ovvero Magic Bleeds, vi SCONSIGLIO vivamente di continuare la lettura perchè potreste inciampare in qualche SPOILER che, in verità non sarà poi così disastroso eh... Ma io avverto comunque!) <—
Troppo breve anche questa.
Sapevo che la protagonista sarebbe stata Dali. Sapevo anche del suo interesse per Jim, quel che non sapevo era come fosse Jim lontano da Curran. Conoscere la famiglia di Dali e Dali stessa è stato molto più affascinante di quanto pensassi! Un antipasto davvero delizioso! Peccato solo che il 4 Agosto non sia proprio dietro l'angolo... Ed io ho BISOGNO di Magic Shift!! Fortuna che ho ancora una novella da leggere... *__*
E voi? Sono l'unica ad avere questo rapporto d'odio e amore con le novelle e gli spin off rilasciate dagli autori?
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